2021: grandi cambiamenti in arrivo

Dal 2021 si prospetta un’epoca di disordine, ma forse anche di rinnovamento, su entrambi i lati dell’Oceano Atlantico

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2021 Friedman Controcorrente

di Alan Friedman |

Su entrambi i lati dell’Oceano Atlantico sono in arrivo nuovi e grandi cambiamenti nel 2021. In Europa c’è un grande potenziale per raggiungere un cambiamento positivo, un profondo rinnovamento, persino mentre la pandemia infuria, la conta dei morti prosegue inesorabile e l’economia boccheggia. In gran parte questo si deve ai fondi europei “Next Generation” e alla politica monetaria espansiva portata avanti dalla Bce. Anche se a fatica, l’Europa tira avanti. La più grande sfida è adesso vaccinare quante più persone possibile, e in fretta. Ma l’Europa c’è, e questa volta ha dimostrato di essere capace di solidarietà. Negli Stati Uniti il rischio è quello di una società divisa, nonostante tutte le buone intenzioni di Joe Biden e il suo sincero desiderio di guarire le ferite della nazione. Il trumpismo non è morto. Il nuovo presidente americano si insedia sulla scia di disordini senza precedenti, nel bel mezzo di un picco della pandemia; in tutto questo il suo predecessore si prepara a fronteggiare le accuse di aver incitato la folla alla rivolta e alla violenza, in un assalto al cuore della nostra democrazia, che è costato cinque morti.

Per gli Usa un momento difficile

Il nuovo presidente, a differenza del suo predecessore, terrà fede al giuramento di difendere e rispettare la Costituzione. Joe Biden sarà un leader onesto e valido e cercherà di riportare l’America verso la moderazione, verso il centro, verso un qualche senso di unità nazionale. Si troverà di fronte all’incessante minaccia della violenza politica e della sedizione da parte di un significativo numero di trumpiani – e non stiamo parlando di qualche sciroccato qua e là, tipo il classico soldato giapponese che non sa che la guerra è finita. In realtà ci sono ancora milioni di suprematisti bianchi pro-violenza e pro-armi, con pistole e fucili; ci sono miliziani e seguaci di sette e sostenitori di QAnon che credono a tutto ciò che esce dalla bocca di Trump. Sembrano pronti a scatenare un’insurrezione violenta, se lui li spronerà. Sì, è questa la situazione in cui si trova l’America del 2021. Molto triste. Non è un buon momento per la nostra nazione. Certo, abbiamo una nuova amministrazione, piena di talento e competenze. Questo non cancella il fatto che una significativa minoranza della popolazione americana vive tutt’ora in una realtà alternativa, dove le teorie del complotto e la propaganda hanno più valore dei fatti. Per coloro che sono interessati all’economia e ai mercati, la buona notizia portata da Biden è che ora che si è assicurato il controllo del Senato dovrebbe essere in grado di mettere in campo due o tremila miliardi di stimoli economici per salvare gli americani, e questa volta con un occhio all’equità sociale. Wall Street e il mondo intero ne saranno contenti. Inoltre, con la Camera e il Senato in mano ai democratici, verranno approvati grandi progetti infrastrutturali. Entro la fine del 2021, si spera. Il team di Biden, da Janet Yellen al Tesoro a Tony Blinken al Dipartimento di Stato, è di prim’ordine. Altamente competente.

Cosa cambia in Europa nel 2021

Nel 2021 sono in arrivo grandi cambiamenti anche per l’Europa, a partire dal più importante di tutti, che forse non sarà così positivo: dopo 15 anni Angela Merkel lascerà la poltrona di Cancelliere. L’Europa perderà la sua più grande paladina della democrazia liberale, l’unico grande leader capace di opporsi a Donald Trump senza celare il proprio sgomento. Il successore della Merkel non potrà mai essere un simile gigante. Nel frattempo, nella Gran Bretagna post-Brexit, Boris Johnson continua a balbettare e vivacchiare, con la peggior gestione della crisi Covid di tutta Europa. L’incompetente Boris perde seguito, e quest’anno la sua leadership potrebbe essere messa in discussione all’interno del suo stesso partito. Che però è infarcito di figure così mediocri che, alla fine, potrebbe anche cavarsela.

Cosa succede in Italia

In Italia Matteo Renzi, a forza di gridare “al lupo al lupo”, alla fine ha detto anche che “il re è nudo”, denunciando quella che lui ha definito “la disorganizzazione” e “l’incompetenza” del Governo Conte. Si è lamentato del Recovery Plan e ha strappato delle migliorie. Ma adesso politicamente ci ritroviamo nel fitto della nebbia e nel mezzo di una pandemia. Non appena la nebbia si sarà schiarita, sarebbe bello parlare concretamente di politica economica, di progetti di investimenti pubblici e di riforme strutturali della burocrazia, della giustizia civile e di molto altro.

Ripartire e ricostruire 

Sarebbe anche bello se alla fine di questo melodramma l’Italia riuscisse a sostenere un dibattito serio sul modo migliore per ripartire e ricostruire la nazione. I fondi Next Generation sono la chiave per modernizzare l’economia, per renderla più competitiva. È un vero peccato che così tanto tempo sia stato perso nei teatrini della politica, perché solo una concreta attuazione dei progetti Next Generation può iniziare a innescare un po’ di crescita, a creare posti di lavoro. La prospettiva di un rinnovamento è a portata di mano, proprio davanti a noi. Basta coglierla. Sempre che si riesca a superare l’instabilità politica e ritrovare l’equilibrio.


Chi è Alan Friedman

Alan FriedmanGiornalista, conduttore televisivo, scrittore ed esperto di economia, è stato inviato dell’International Herald Tribune e editorialista del Wall Street Journal. Ha iniziato la sua carriera come collaboratore dell’amministrazione del Presidente Carter, ha ideato e condotto vari programmi Rai, ha lavorato all’ideazione e al lancio di Rainews24 e nel 2003 ha collaborato con Rupert Murdoch alla creazione di SkyTG 24. Nel corso della sua carriera giornalistica al Financial Times di Londra, Alan Friedman è stato insignito per ben quattro volte del British Press Award. Tra i suoi scoop più celebri la scoperta dello scandalo Iraq-gate, la vendita di armi a Saddam Hussein grazie ai finanziamenti illeciti effettuati anche tramite la Bnl, che hanno coinvolto la Cia. È autore di nove best-seller, compresa la sua ultima fatica “Questa non è l’Italia” edito da Newton Compton.

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