Darton, più valore alla crescita condivisa

Darton guarda al futuro: rebranding, internazionalizzazione e un nuovo ruolo nel mercato dell’elettronica. Francesco Mongiardo, fondatore e presidente, racconta l’evoluzione di un’azienda che fa della crescita condivisa il suo mantra.

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Darton nuova sede

di Laura Reggiani | C’è un vento nuovo che soffia su Darton. L’azienda, nata nel 1982 come distributore di connettori e componenti per l’elettronica, è oggi una realtà dinamica in piena espansione.

Dopo l’acquisizione nel 2006 da parte degli attuali proprietari, Francesco Mongiardo e Riccardo Balconi (nella foto sotto), Darton ha intrapreso un percorso di crescita costante, fatto di acquisizioni strategiche e di un’attenzione particolare alla trasformazione digitale. Oggi, con l’apertura della prima filiale estera in Spagna, il trasferimento in una nuova e più confortevole sede, l’acquisizione della società Electronic Center e un importante rebranding appena concluso, Darton si prepara ad affrontare nuove sfide su scala internazionale.

Darton Mongiardo e Balconi

Abbiamo incontrato Francesco Mongiardo (nella foto a sinistra), presidente dell’azienda, per farci raccontare i retroscena di questa trasformazione, quali valori vuole trasmettere la nuova identità aziendale e i progetti per il futuro.

Darton ha effettuato un importante rebranding. In che modo influirà sulla percezione del marchio da parte dei clienti e dei partner?

La nostra identità non cambia, ma per Darton era arrivato il momento giusto di effettuare un rebranding più adatto al nostro nuovo ruolo internazionale e molto orientato al digitale e di dare un nuovo valore al nostro brand, avviando al contempo un processo di svecchiamento. Abbiamo sentito questa necessità di avere una visione comune, soprattutto dopo l’ultima acquisizione, che ha rappresentato il momento giusto per compiere un nuovo e importante passo, accompagnati da una nuova identità che si concretizza in una nuova veste grafica e nel claim “Part of Your Growth”.

Claim che nasce da quello che è sempre stato l’aspetto più importante della nostra cultura aziendale: l’ascolto dei clienti, dei partner e del team. La nuova identità visiva rafforza la professionalità e l’autorevolezza del nostro brand nel mercato italiano, ma l’accompagna anche nei suoi sviluppi internazionali.

Da oltre 40 anni uniamo competenza e sensibilità per offrire le soluzioni più efficaci che trasformano le idee in progetti concreti. Quelle che fanno crescere. La nostra immagine evolve, ma la nostra missione e il modo di rapportarci a clienti, fornitori e partner rimane invariata. Continuiamo quindi il nostro percorso di crescita anche per il 2025 con un rebranding più adatto al nuovo ruolo e un posizionamento più ampio, anche in termini di portafoglio prodotti.

Quali cambiamenti pratici, oltre all’aspetto visivo, possiamo aspettarci nella strategia e nelle operazioni aziendali di Darton?

Se in passato abbiamo sempre puntato più sulla forza dei singoli marchi dai noi venduti che su quella della nostra azienda, oggi vogliamo puntare sul nostro brand e far comprendere ai clienti che Darton è in grado di fornire non solo il singolo componente, ma un servizio di consulenza completo. Il cliente deve capire che può fidarsi di Darton come partner del suo motore di crescita. In sintesi, vogliamo superare l’idea che Darton sia solo un distributore di componenti. Siamo consulenti, partner, facilitatori. Offriamo soluzioni personalizzate che permettono ai nostri clienti di risparmiare tempo e costi.

È passato quasi un anno dall’acquisizione di Electronic Center. Quali sono stati i principali fattori che hanno motivato questa acquisizione? Quali sfide avete incontrato nell’integrazione e come le state affrontando?

L’acquisizione di Electronic Center, avvenuta un anno fa, ha portato grande beneficio ad entrambe le strutture. Tra i fattori che ci hanno portato a compiere questo importante passo c’è sicuramente l’interesse per  TE Connectivity, con cui abbiamo già instaurato un rapporto di reciproca soddisfazione.

Al momento le due organizzazioni mantengono la propria identità e rimangono separate dal punto di vista giuridico e non vediamo a breve la necessità di una fusione, in quanto già oggi fanno parte di un unico gruppo organico e strutturato. In questo anno ci siamo occupati del processo di rinnovamento di Electronic Center, di sviluppare al suo interno una nuova cultura digitale e di integrare la rete di vendita, processi questi già avviati e conclusi con successo. Darton ed Electronic Center lavorano oggi in piena sinergia, con processi e visione integrati.

Come si è chiuso il 2024 per Darton in termini di risultati finanziari e di crescita? Quali sono stati i principali successi e le sfide più significative affrontate dall’azienda nell’ultimo anno?

Il 2024 è stato per Darton, come per tutti i player che operano nel nostro mercato, un anno decisamente poco brillante, in cui anche Darton ha fatto un passo indietro rispetto ai risultati del 2023, con un fatturato consolidato del gruppo che è passato da 46 a 40 milioni di euro, pur mantenendo alta la redditività. A questo risultato hanno contribuito diversi fattori, primo tra tutti il calo generalizzato del settore automotive, ma anche l’integrazione con Electronic Center che ha impegnato buona parte delle nostre energie e risorse, ma che getta le basi per una crescita solida.

Quali settori del business hanno performato meglio nel 2024 e quali, invece, necessitano di un maggiore sviluppo? A livello di soluzioni di prodotto su cosa vi state focalizzando?

Come accennavo, le performance negative del settore automotive e in particolare quelle legate all’elettrificazione, hanno pesantemente condizionato anche tutto l’indotto con cui noi lavoriamo. Fortunatamente, ha tenuto bene il mondo della connettività in generale e ha performato bene quello del vending machine, grazie alla partenza di nuovi progetti che ci hanno visto coinvolti con un kit di prodotti completo.

Rimanendo nell’ambito del vending machine, l’esserci aperti al mondo della visualizzazione, offrendo diversi marchi di display, è stato per noi fondamentale per entrare in nuovi progetti. Si tratta di un settore che richiede lunghi tempi di omologazione, ma che poi produce risultati duraturi e continui nel tempo. Anche il tema della connettività rimane importante, perché si stanno aprendo nuove opportunità legate ad applicazioni di nicchia che richiedono moduli di comunicazioni Wi-Fi BLE e a cui guardiamo con particolare interesse, supportati dalla proposta di Quectel.

Anche il lighting ci sta dando soddisfazioni: si tratta di un nuovo segmento a cui ci siamo approcciati attraverso l’acquisizione di Electronic Center e degli importanti marchi da loro distribuiti, che stiamo sviluppando e potenziando.

In generale, la connessione continua, comunque, a rivestire in casa Darton un ruolo importante, grazie a brand come TE Connectivity e Molex, che rappresentano il focus della nostra offerta, a cui si unisce un vasto panel di fornitori di connettori e di tool per il cablaggio. Inoltre, stiamo continuando ad acquisire quote di mercato nell’ambito dei passivi, grazie a partner come Murata, e nell’ambito dei dispositivi elettromeccanici, con la nostra proposta di switch, microswitch e alimentatori.

Come procede l’avventura spagnola di Darton?

È già passato un anno da quando Darton ha aperto in Spagna Darton Electronics SL, una società destinata a servire tutta la penisola Iberica. Ovviamente non è facile partire da zero con una nuova struttura, ma siamo certi che il tempo ci darà i risultati attesi. Il bilancio ad oggi è di un’esperienza più che positiva, che ci ha permesso di creare un gruppo affiatato e risultati che vanno anche oltre le aspettative iniziali, al punto che stiamo cercando nuove figure professionali per espandere il team. Un primo passo verso un mercato più ampio, che conferma le nostre ambizioni di espansione.

Quali sono le aspettative di crescita per il 2025? Ci sono obiettivi chiave che vi siete posti in Darton?

Il 2024 si è chiuso con un calo di fatturato importante, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno, ma l’ordinato di questi primi tre mesi del 2025 ci trasmette segnali incoraggianti. La nostra speranza è che questa crescita degli ordini si trasformi in una tendenza duratura. L’obiettivo per l’anno in corso è di ritornare ai valori del 2023, realizzando un fatturato che dovrebbe attestarsi intorno ai 45 milioni di euro.

Prevedete investimenti o espansioni per il prossimo anno? State valutando altre opportunità di acquisizione?

Siamo sempre attenti agli sviluppi e ai mutamenti che avvengono sul mercato e abbiamo un progetto triennale che ci vede raggiungere, e forse anche superare, i 70 milioni di euro entro il 2028. Questo avverrà in parte attraverso una crescita organica e in parte anche attraverso la spinta di qualche probabile acquisizione. Acquisizione che avrà come obiettivo il consolidamento della nostra base clienti e l’aumento della nostra share di mercato.

In conclusione, c’è un obiettivo strategico a lungo termine per Darton che può condividere con noi?

Il nostro obiettivo a lungo termine è di riuscire a proporre al cliente un’offerta completa di prodotti, che comprende tutto tranne il semiconduttore, un ambito che da sempre abbiamo deciso di non approcciare per le sue logiche troppo diverse. Siamo certi che la nostra capacità di offrire non solo prodotti ma soluzioni e progetti customizzati e di fidelizzare il cliente con un pacchetto completo, ma soprattutto con le nostre competenze, possa rappresentare un nostro prossimo traguardo.

Guardiamo a un futuro costruito su solide fondamenta e sulla capacità di adattarsi senza snaturarsi. Perché, come recita il nuovo claim, Darton vuole essere davvero parte della crescita dei suoi clienti.

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