Rutronik si racconta: un ruolo essenziale

Con Laura Prisciandaro, assistente del Country Manager in Rutronik Italia, scopriamo il valore di un ruolo che, nel tempo, è diventato un punto di riferimento, oltre che per la direzione, per tutti i livelli aziendali e che racchiude in sé l’essenza stessa di Rutronik: i rapporti umani vengono prima di tutto.

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Rutronik

“Sono entrata in Rutronik nel 2004, come assistente di direzione. In questi diciotto anni ho visto crescere l’azienda e coltivato con i colleghi rapporti che, tuttora, sono l’essenza e il lato più entusiasmante del mio lavoro”. Così parla Laura Prisciandaro, assistente del Country Manager in Rutronik Italia, con la quale proseguiamo la serie “Rutronik si racconta”.


Laura PrisciandaroChi è Laura Prisciandaro

Milanese, classe 1979, Laura Prisciandaro si laurea in Relazioni Pubbliche allo Iulm nel 2003 e, dopo alcune esperienze lavorative in ambito amministrativo e marketing, approda in Rutronik Italia per ricoprire il ruolo di Assistente di direzione del Country Manager. Oltre a essere Responsabile eventi, in azienda si è occupata inizialmente di affari generali e di gestione delle attività direzionali e ha poi ampliato il proprio raggio d’azione, diventando un punto di riferimento, oltre che per la direzione, per i colleghi delle diverse divisioni.


In che cosa Rutronik è cambiata dal 2004 a oggi e in che cosa è rimasta la stessa di sempre?

Sono cambiate le esigenze del mercato e i ritmi di lavoro: oggi sono più serrati, lasciano meno tempo per prendere decisioni, ci obbligano a essere reattivi e ad avere una grande capacità di problem solving, con un notevole dispendio di energie mentali e fisiche. Rutronik negli anni ha saputo comunque interpretare il cambiamento e lo ha fatto crescendo: l’azienda oggi è una realtà strutturata, che ha più che raddoppiato il proprio organico e ampliato il proprio raggio d’azione con nuovi reparti, nuove figure manageriali e nuove partnership. Al contempo, ha saputo mantenere intatta la propria natura di azienda molto attenta alle persone e ai rapporti umani. Non è un caso che siamo in molti a essere in azienda dagli inizi e che non abbiamo perso l’entusiasmo dei primi tempi. Certo, abbiamo quasi vent’anni in più, ma siamo ancora motivati a lavorare insieme e a collaborare per affrontare anche le difficoltà che, inevitabilmente, si incontrano nella quotidianità.

Come è cambiato invece il suo ruolo negli anni?

silvia rossi
Silvia Rossi coadiuva Laura Prisciandaro nelle attività operative

Ricopro tuttora il ruolo di assistente del Country Manager, Pino Cosenza, ma rispetto ai primi tempi, quando mi occupavo principalmente di attività di segretariato e affari generali, da qualche anno svolgo mansioni più complesse e per la parte esecutiva sono coadiuvata dalla collega Silvia Rossi. Essendo principalmente il punto di riferimento del Country Manager, mi viene a volte richiesto di lavorare su dati, anche riservati, e di dare un supporto nella stesura di relazioni e presentazioni, ma ho anche una serie di compiti che mi portano a lavorare in altri ambiti, dalla formazione per il personale interno alla sicurezza sul lavoro, la privacy, le certificazioni di qualità, il supporto IT, l’organizzazione di eventi, la comunicazione e il marketing.

Con quali figure aziendali, oltre al Country Manager, si interfaccia principalmente?

Il mio lavoro mi porta a stretto contatto con il reparto amministrativo e il Finance Manager, per quanto riguarda il budget necessario per eventi e spese per acquisti di vario genere, e con l’ufficio del personale, con cui collaboro se ci si trova ad affrontare eventuali esigenze organizzative o problematiche che possono sorgere in azienda. Per le attività che riguardano gli eventi, la formazione, i seminari, la comunicazione, mi interfaccio con il marketing, sia a livello locale che corporate. Ho anche modo di dialogare con le assistenti di direzione delle altre filiali europee, anche se non condividiamo molti aspetti operativi perché loro si concentrano anche su mansioni e attività diverse dalle mie. Relazionarsi e collaborare con i colleghi di tutte le divisioni rende la mia attività più dinamica e stimolante, perché mi consente di confrontarmi continuamente con modi diversi di lavorare e pensare.

Come pensa potrà evolvere il suo ruolo in futuro?

Lavoro da sempre a stretto contatto con il nostro Country Manager e, negli anni, si è consolidato un rapporto di fiducia che mi consente, oggi, di operare con una buona dose di autonomia. In futuro dovrò essere pronta ad affrontare i cambiamenti che potranno avvenire nel caso di un avvicendamento nella direzione: potrei dover fare da assistente a un manager con esigenze diverse e un modo diverso di impostare il lavoro, ma la cosa non mi spaventa e la vivrò sicuramente come un’altra occasione di crescita. Sono un po’ più perplessa quando penso a un modo di lavorare che potrebbe ridurre al minimo il contatto umano: lo Smart Working, che sto sperimentando in prima persona negli ultimi tempi, ha indubbiamente molti aspetti positivi, ma per una figura come la mia, che è un punto di riferimento, oltre che per la direzione, per tutti i livelli aziendali, lavorare sempre da remoto complica un po’ le cose. Del resto, il ruolo che ricopro è intrinsecamente votato alla flessibilità e all’empatia con l’altro e facendo leva su questi elementi credo di poter affrontare serenamente i cambiamenti che inevitabilmente incontrerò in futuro.

Dal suo punto di vista, quali sono le principali difficoltà che Rutronik ha dovuto affrontare nell’ultimo periodo? E nella sua attività, quali sono state le sfide più grandi degli ultimi due anni?

Indubbiamente le difficoltà principali sono state quelle legate al Covid-19. Mi sono occupata di dare a tutti i colleghi gli strumenti necessari per lavorare da casa e, interfacciandomi con l’RSPP, della condivisione dei protocolli di sicurezza da seguire in azienda: è stato impegnativo, anche perché le regole nell’arco dei mesi cambiavano ed era necessario aggiornarsi continuamente. A metterci alla prova è stata poi la sospensione, durante la pandemia, degli eventi: in Rutronik le occasioni di incontro con colleghi e clienti sono parte integrante della vita lavorativa e non poter vivere queste esperienze per diversi mesi ci è molto mancato, dal punto di vista umano forse più che da quello professionale. Ci siamo però adattati a una situazione del tutto nuova e abbiamo creato eventi on line che ci hanno consentito di mantenere saldi i rapporti tra colleghi e con i clienti, che spesso sono i primi ad apprezzare la capacità di Rutronik di proporre eventi di alto livello professionale, ma al contempo divertenti. Oggi posso dire che anche quella del Covid è stata una sfida vinta e che, per restare in tema di eventi, siamo riusciti a regalare, anche da remoto, delle esperienze emozionanti.

L’organizzazione di eventi è una parte della sua attività che la appassiona particolarmente: per chiudere, vuole dirci a che cosa sta lavorando?

Sono diversi gli eventi ai quali abbiamo lavorato nelle ultime settimane e che stiamo preparando per i prossimi mesi. A fine giugno si è tenuta a Stresa la FAE BDM Conference South Europe Marketing, un evento che abbiamo organizzato insieme ai colleghi della Region Sud Europa, che include Italia, Spagna e Portogallo. È stato il primo evento di questo tipo ospitato dall’Italia, perché in passato, prima che l’azienda adottasse l’organizzazione in Region, la sede di questi incontri era la Germania, ed è stata una bella occasione di confronto, nella quale hanno trovato spazio anche i fornitori di componenti, attivi e passivi. Nei prossimi mesi, oltre a partecipare alle fiere di settore, avremo altri eventi dedicati a fornitori e clienti, che prevederanno sempre momenti conviviali, come è nella tradizione Rutronik, e diversi progetti di formazione e team building per i dipendenti, a cominciare dagli inside sales. Sono momenti formativi e al contempo ludici, che hanno anche l’obiettivo di amalgamare le diverse generazioni che oggi convivono in azienda: per Rutronik, infatti, gli eventi non sono solo utili a rafforzare la relazione con i clienti, ma sono un modo per investire sulle persone, sui quei rapporti interpersonali che, ieri come oggi, sono il cuore pulsante dell’azienda.


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