e-mobility: un mercato che può crescere

Gli esperti del Politecnico di Milano: "Una delle variabili che influenza significativamente le dinamiche di mercato dell’auto elettrica riguarda l’evoluzione dell’offerta, in termini di caratteristiche tecnico-economiche dei modelli proposti sul mercato”

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mobilità elettrica Pixabay

Numeri aggiornati sulla mobilità elettrica sono contenuti nello Smart Mobility Report 2021 del Politecnico di Milano. L’Europa è il più grande mercato delle auto elettriche: con quasi 1,4 milioni di veicoli immatricolati nel 2020 (+137% rispetto al 2019) ha sorpassato la Cina, che nel 2020 ha registrato oltre 1,3 milioni di veicoli immatricolati (+12% rispetto al 2019). Seguono gli Stati Uniti, con quasi 330.000 veicoli elettrici immatricolati (+4%). Fra gli altri Paesi, si evidenziano i risultati di Sud Corea (+55% vs 2019), Canada (-7% vs 2019) e Giappone (-28% vs 2019) con immatricolazioni rispettivamente pari a 52.000 unità, 47.000 unità e 31.000 unità. Il primo mercato europeo è la Germania, con oltre 394.000 auto elettriche immatricolate (+263% rispetto al 2019), seguito dalla Francia, più di 185.000 (+202%) e dal Regno Unito (oltre 175.000 auto elettriche immatricolate, +140%). Al quarto posto si è classificata la Norvegia (106.000 auto elet- triche, +33% rispetto al 2019), seguita da Svezia e Olanda, rispettivamente con 94.000 (+133%) e oltre 89.000 (+34%) auto elettriche immatricolate.

Mobilità elettrica in Italia

In Italia nel corso del 2020 il 4,3% sul totale delle immatricolazioni ha riguardato auto elettriche. Sono state 59.875 le auto elettriche immatricolate, il 251% in più rispetto all’anno precedente. Nei primi nove mesi del 2021, il trend si è ulteriormente rafforzato, facendo registrare un complessivo di circa 100.000 veicoli elettrici (puri e ibridi). A spingere la crescita sono stati gli incentivi all’acquisto, l’incremento dell’offerta di modelli elettrificati e la crescente disponibilità dell’infrastruttura di ricarica ad accesso pubblico. All’Ecobonus si sono aggiunte le agevolazioni per le immatricolazioni avvenute tra il 1° agosto 2020 e il 31 dicembre 2020 (Decreto «Rilancio») e quelle tra il 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 (Legge di Bilancio 2021). Sono aumentati anche gli acquisti di biciclette (+44%), motocicli (+210%) e bus elettrici (+49), ma a trainare l’elettrificazione della mobilità nel Paese sono state senza dubbio le autovetture.

Sul totale dei mezzi circolanti in Italia nel 2020, tuttavia, i veicoli elettrici rappresentano una percentuale inferiore all’1%: gli incentivi non bastano? Da dove può arrivare una spinta decisiva? Gli esperti del Politecnico di Milano evidenziano che “una delle variabili che influenza significativamente le dinamiche di mercato dell’auto elettrica riguarda l’evoluzione dell’offerta, in termini di caratteristiche tecnico-economiche dei modelli proposti sul mercato”. A questo proposito, una crescita c’è stata: il numero di modelli elettrici puri e ibridi offerti è quasi sestuplicato dal 2015 al 2021, con un aumento significativo nel corso dell’ultimo triennio, che ha visto sempre più produttori di auto attivi nel comparto dell’elettrico. I numeri più recenti parlano di un’offerta che include 116 veicoli (+32% vs 2020), con una prevalenza di ibridi (71, +42% vs 2020) rispetto agli elettrici puri (45, +18% vs 2020).

Il punto sull’infrastruttura di ricarica

Sempre i dati rilasciati dal Politecnico di Milano indicano che a fine 2020 erano oltre 1 milione e 300mila i punti di ricarica pubblici disponibili a livello mondiale, in crescita di oltre il 51% rispetto all’anno precedente. Oltre il 70% di questi punti è di tipo “normal charge”, mentre i restanti punti sono di tipo “fast”. In Europa i punti di ricarica pubblici erano, nello stesso periodo, oltre 285mila, mentre in Italia se ne contano, a luglio 2021, 21.500, con una predominanza in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Trentino-Alto Adige, Lazio e Veneto. Oltre il 90% dei punti è di tipo “normal charge”.

Sono invece più di 24mila quelli privati (residenziali e aziendali), per oltre il 75% rappresentati da wallbox e per il restante 25% da colonnine, concentrati per la metà nelle regioni del Nord. Interessanti sono i trend tecnologici relativi alle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche: come si evolveranno le colonnine, tecnologia oggi di riferimento per la ricarica dei veicoli elettrici? Ci sono sviluppi verso nuove tecnologie? Riguardo alle colonnine, si sta lavorando soprattutto sul lato della loro integrazione con la rete elettrica, con sistemi di accumulo integrati con l’infrastruttura di ricarica, che nascono con il duplice obiettivo di ridurre l’impatto della ricarica sulla rete elettrica e di abilitare l’installazione di punti di ricarica anche in zone in cui la rete è “debole”. Un tema che riscuote particolare interesse tra gli operatori è lo smart charging: parliamo di meccanismi (si parla di “V1G” e “V2G”) attraverso i quali le stazioni di ricarica, gli operatori delle stesse e i veicoli elettrici comunicano tra loro per “ottimizzare” il processo di ricarica, adattandolo alle condizioni della rete e alle esigenze degli utenti del veicolo.

Per quanto riguarda invece le nuove tecnologie per la ricarica dei veicoli elettrici, si parla della tecnologia “Battery Swap”, che si basa sulla sostituzione in pochi minuti della batteria scarica dei veicoli elettrici con una carica, e di soluzioni di ricarica “off-grid”, tramite van o robot, che si basano sul disaccoppiamento temporale fra l’erogazione del servizio di ricarica e il prelievo dell’energia elettrica dalla rete: in questo caso verrebbero a cadere i vincoli del luogo e dei tempi di ricarica e si potrebbe abilitare anche una ricarica d’emergenza.

Ma ci si può spingere anche oltre, come dimostra una tecnologia sperimentata con successo nei mesi scorsi proprio in Italia: si tratta della ricarica elettrica a induzione dinamica (Dynamic Wireless Power Transfer) sulla quale si basa il circuito “Arena del Futuro”, costruito da A35 Brebemi. Il circuito, della lunghezza di 1.050 metri, si trova in un’area privata dell’autostrada A35 in prossimità dell’uscita Chiari Ovest (BS) ed è alimentato con una potenza elettrica di 1 MW. Con il DWPT, i veicoli elettrici possono ricaricarsi viaggiando su corsie cablate grazie a un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto. Questa tecnologia è adattabile a tutti i veicoli dotati di un apposito “ricevente” che trasferisce direttamente l’energia necessaria a far caricare e far viaggiare gli stessi; la connettività avanzata mediante tecnologie Internet of Things studiate in loco garantirebbe poi la massima sicurezza stradale, consentendo alle autostrade e alle strade di divenire smart e dialogare con i veicoli che la percorrono.


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