Negrello, Fly Electronics: nell’aerospazio c’è movimento

Fly Electronics ha fornito prodotti utilizzati in progetti come l’Eurofighter e in programmi satellitari del calibro di Koreasat. Negrello, fondatore dell'azienda lombarda: "Il 2020 è stato per noi un anno positivo, nel quale abbiamo raccolto quanto seminato negli anni precedenti"

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Fly Electronics spazio

Dal 1987 Sergio Negrello è alla guida di Fly Electronics, società lombarda che fornisce componenti e sottosistemi elettronici per i settori aerospaziale, aeronautico e difesa. Fly Electronics ha fornito prodotti utilizzati in progetti come l’Eurofighter, il più avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in Europa, frutto della collaborazione industriale di Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna, o in programmi satellitari del calibro di Koreasat, realizzato da Thales Alenia Space per l’operatore sud-coreano Ktsat.

Commentando l’andamento del mercato nel 2020, dice: “Nell’aviazione civile abbiamo assistito a un blocco per quanto riguarda le parti di ricambio, perché con molti aerei a terra si è fermata anche tutta l’attività di manutenzione, e a un rallentamento dei programmi di produzione da parte dei player principali, ma per quanto concerne il nostro business, legato molto di più ad aerospazio e difesa, il 2020 è stato un anno positivo, nel quale abbiamo raccolto quanto seminato negli anni precedenti”. Parliamo infatti di un’industria nella quale i tempi di sviluppo sono piuttosto lunghi: realizzare un satellite, ad esempio, può richiedere fino a sei, sette anni. “Certo, non poter fare dimostrazioni di prodotto dal vivo e dover limitare le visite ai clienti ci ha penalizzato, rallentando i progetti, ma settori come l’elicotteristica e l’esplorazione spaziale hanno continuato comunque a lavorare”.

Elicotteristica e spazio, il trend resta positivo

In questi comparti Negrello vede un andamento interessante: la crisi non ha messo in discussione il ruolo di primo piano di nomi come Leonardo, che già con il marchio Agusta guidava il distretto elicotteristico lombardo, e sembra non aver compromesso il dinamismo della Space Economy. “Sono nate molte Pmi in questo settore ed è un fatto positivo per la nostra economia. Alcune di esse stanno anche crescendo e guadagnando una reputazione internazionale, come ad esempio D-Orbit, società comasca che si occupa dell’orbitaggio dei cosiddetti satelliti morti”. Ma nello spazio ci sono anche trend tecnologici da tenere d’occhio da qui ai prossimi anni. Uno è l’impiego della fibra ottica: “Credo questa sia una nuova frontiera: dopo avere migliorato le comunicazioni nelle applicazioni civili, la fibra avrà un ruolo importante anche nei collegamenti spaziali. Non a caso tra i marchi che proponiamo c’è Diamond, che realizza connettori per fibra ottica già testati per l’impiego nello spazio”. E altri trend che Fly Electronics è pronta a seguire e che interessano invece i prodotti destinati alle orbite spaziali: miniaturizzazione, potenziamento delle capacità di elaborazione e di sostenibilità. “Un’altra delle nostre case rappresentate, 3D Plus, è fortemente orientata alla miniaturizzazione e al potenziamento delle capacità delle sue memorie e microcamere, esigenze sempre più sentite dai player del settore anche per un discorso di maggiore sostenibilità di velivoli e satelliti”.

 

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