Workinvoice, un esempio di Fintech che funziona

PwC cita come esempio di abilitatore di nuovi strumenti per sbloccare la catena dei pagamenti Workinvoice, società fintech operativa dal 2015

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Fintech Workinvoice

di Matteo Tarroni | CEO e Co-Founder di Workinvoice

Oltre all’emergenza liquidità, allo smart working e alla digitalizzazione, il Covid-19 ha accelerato l’efficientamento della supply chain finance. Ne ha parlato PwC in un aggiornamento alla terza edizione del suo rapporto Fintech 2020 in Italia, che traccia lo stato di salute di 364 aziende (di cui 278 FinTech e 86 TechFin, player di interesse nell’area dei Tech Enabler e della Cybersecurity). PwC cita come esempio di abilitatore di nuovi strumenti per sbloccare la catena dei pagamenti Workinvoice, società fintech operativa dal 2015, che mette in contatto diretto risorse finanziarie e settore produttivo. Proprio la catena dei pagamenti, infatti, che da sempre incaglia il sistema delle imprese,  in questo momento storico rischia di essere una zavorra insostenibile. Workinvoice ha sviluppato il primo mercato online in Italia di invoice trading, il canale alternativo per l’anticipo fatture, e nel 2018 ha stretto una partnership industriale con Cribis (gruppo Crif). La società è al centro di un ecosistema di operatori finanziari, società produttrici di software gestionale e infrastrutture di soluzioni per la supply chain.

Come sta l’economia reale?

Il lockdown ha avuto un impatto senza precedenti sulle attività produttive, creando un’emergenza diffusa che ha messo a rischio più di 120mila aziende. La stessa Workinvoice ha stimato (nell’Osservatorio congiunto con Cribis) un fabbisogno finanziario di 45 miliardi per le PMI, che a oggi hanno inoltrato alle banche 1,100 milioni di domande di finanziamenti garantiti dallo Stato, per un ammontare di 87 miliardi di euro.
Il lockdown ha spinto i servizi digitali, sia e-commerce (che ha conquistato 2 milioni di consumatori in più) sia sul fronte bancario: durante la pandemia il 51% degli italiani ha utilizzato di più l’online banking, il 54% ha aumentato il suo utilizzo dei servizi bancari via mobile, il 27%, ha in programma di ridurre o cessare la frequentazione degli sportelli fisici anche dopo l’emergenza. In generale, PwC riporta i dati delle FinTech mappate da ItaliaFintech, che nei primi cinque mesi del 2020 hanno incrementato i finanziamenti alle Pmi di 4,5 volte rispetto allo stesso periodo del 2019, finanziando il triplo delle aziende. In questo ambito assume rilevanza la crescita dell’importanza della Supply Chain Finance, “ovvero l’insieme di soluzioni che consentono a un’impresa di finanziare il proprio capitale circolante nelle filiere di cui è parte”, scrive PwC.

La grande adattabilità delle Fintech

La flessibilità delle fintech permette di adattarsi al contesto velocemente e sviluppare le soluzioni più adatte ai problemi contingenti delle imprese. La capacità delle aziende FinTech italiane di adattarsi a un contesto di mercato incerto viene attribuita da PwC alle loro doti di “velocità, specializzazione, digitalizzazione, flessibilità, user experience, che in questa fase rappresentano un valore importante anche per le aziende finanziarie tradizionali o per le stesse grandi aziende industriali”. Workinvoice, ad esempio, insieme a Crif e con l’affiancamento della stessa PwC, ha creato un marketplace per lo scambio dei crediti fiscali rinvenienti dall’Ecobonus e dal Sismabonus al 110% introdotti con il Decreto Rilancio. Nel marketplace sarà possibile, per la prima volta, cedere e acquistare, come credito di imposta, le detrazioni fiscali previste dalla normativa. In questo modo agevoleremo la trasformazione in liquidità del credito a prezzi di mercato, accelerando la diffusione dell’utilizzo degli incentivi e, in ultima istanza, sostenendo il settore dell’edilizia. Ma la natura del markeplace ci permette di adattarlo, in futuro anche ad altre tipologie e settori.

 

 

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