Il 2019 per la distribuzione elettronica: i commenti dei protagonisti

Il 2019 non è stato un buon anno per la distribuzione dei componenti elettronici, anzi, a detta di molti è stato un anno molto brutto. Eppure potrebbe dimostrarsi migliore di quello in corso. I commenti raccolti durante l'incontro organizzato da Assodel lo scorso febbraio.

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distribuzione elettronica Assodel

di Laura Reggiani |

Durante l’incontro di mercato organizzato da Assodel l’11 febbraio scorso, dedicato alla presentazione dei dati relativi al quarto trimestre del 2019 e al consolidato dell’anno, abbiamo raccolto i pareri dei partecipanti, tutti concordi nel ritenere che si sia concluso un anno molto brutto, che forse, però, si dimostrerà migliore di quello appena iniziato.

Unanimi anche le preoccupazioni in merito ai futuri effetti del Coronavirus sull’intero settore, che già sta sperimentando un allungamento dei tempi di consegna per molti componenti provenienti dalla Cina.

distribuzione elettronica RimondiniFabio Rimondini – Consystem

Il mercato italiano, in base a quanto emerge dai dati raccolti da Assodel, ha riportato nel 2019 un calo medio del 5%, anche se alcune aree di prodotto, soprattutto nell’ambito dei sistemi, hanno performato meglio di altre, come la visualizzazione e gli alimentatori. Per Consystem il 2019 è stato un copia incolla dell’anno precedente e per questo non possiamo lamentarci. Abbiamo recuperato bene negli ultimi mesi, soprattutto in termini di fatturato; la paura di tempi di consegna in forte allungo, prospettata da tempo, è infatti rientrata, permettendoci di consegnare e fatturare. Tra i settori che hanno per noi performato meglio ci sono il militare e l’aerospaziale, mercato che è ripartito bene con nuovi ordinativi ma anche con fatturato già a fine anno. Difficile capire da questi primi due mesi dell’anno, partito con un book-to-bill un po’ sotto all’unità, come potrà chiudere il 2020, sicuramente sarà avvantaggiato chi ha le spalle più grosse. Personalmente, ritengo che questo momento di particolare difficoltà causato dall’epidemia del Coronarvirus avrà a medio termine un impatto positivo e un beneficio per l’intero mercato. Questa epidemia ci ha portato a sfatare il mito cinese e ci ha permesso di comprendere la pericolosità di affidarsi totalmente a Paesi che stanno dall’altra parte del mondo. Molte produzioni stanno infatti già rientrando in Europa e questo non può che essere vantaggioso per il nostro mercato. Dobbiamo tornare a investire in Europa e far sì che la Cina diventi un nostro mercato finale.

distribuzione elettronica MaittiMaurizio Maitti – Special-Ind

Abbiamo vissuto in  Special-Ind un 2019 molto intenso. Infatti, a seguito dell’acquisizione di Elettromeccanica ECC, abbiamo tutti dovuto fare i conti con la fase di integrazione tanto dei clienti quanto dei fornitori. Siamo comunque soddisfatti del 2019, perché, nonostante qualche disservizio al mercato nei primi mesi e nonostante un dato di benchmark non confortante, siano comunque riusciti a chiudere l’esercizio con un risultato leggermente migliore rispetto a quanto fatto da Special-Ind ed ECC nel 2018. Per il 2020 avevamo previsto un anno in sostanziale pareggio per la quota di business nazionale e un anno decisamente in incremento per le filiali estere; purtroppo la situazione contingente non ci permette di avere reale confidenza circa quanto preventivato anche se non possiamo lamentarci per la raccolta ordini di questo primo trimestre.

Bonzi

Aldo Bonzi – Arrow

Nel corso del 2019 il mercato ha sperimentato una importante contrazione rispetto alla “bolla” del 2018. Questo porta Arrow a prevedere un 2020 all’insegna della stabilità e più allineato al 2019. Si potranno certo verificare delle crescite, che però dipendono da situazioni congiunturali che non possiamo influenzare. Un esempio in questo senso sono gli investimenti legati alla mobilità elettrica e alle conseguenti installazioni di infrastrutture di ricarica, che potrebbero portare investimenti importanti.

Busnelli

Michele Busnelli – Melchioni

Il 2019 per Melchioni può essere considerato un anno di assestamento e, tutto sommato, positivo. Molto bene il primo semestre, in calo il secondo, con una chiusura del fatturato di poco superiore all’anno precedente. Una ripartizione equilibrata del business tra componenti passivi, semiconduttori, componenti per il lighting, dispositivi embedded e sottosistemi, ha sicuramente agevolato l’assorbimento indolore di alcune criticità settoriali. Nonostante un book-to-bill negativo nella seconda metà dell’anno, non abbiamo registrato un calo dell’attività di design-in su nuove opportunità. Per Melchioni è stato anche l’anno della consacrazione delle operazioni oltre confine; gli uffici commerciali in Francia e Spagna sono infatti sempre più riconosciuti dai rispettivi mercati, cosa che ci lascia ben sperare per gli anni a venire. Fare previsioni per il 2020 in una fase critica e in continua evoluzione come quella che stiamo vivendo non è facile. L’analisi delle opportunità vinte e l’ordinato non esaltante del secondo semestre ci fanno ipotizzare un anno con una partenza difficile, ma in ripresa sul secondo semestre, e quindi di nuovo in linea con il dato dell’anno precedente. L’onda lunga del Covid-19 nel Far East e il propagarsi del virus nel resto del mondo purtroppo azzera ogni tipo di previsione e ci costringe, per il momento, a una navigazione a vista.

Stefano Piccolo TTI

Stefano Piccolo – TTI

Il 2019 è stato un anno di aggiustamento: molti componenti venduti nel 2018, sono in realtà serviti ai clienti per produrre anche per buona parte del 2019. Nel complesso i risultati di TTI in Italia sono stati positivi, anche se la crescita è stata limitata. Rispetto al 2018 abbiamo performato molto bene nella connessione, mentre, come ovvio, su molti passivi, soprattutto condensatori ceramici e resistenze smd, abbiamo sofferto. Le indicazioni in termini di ordinato che ci provengono da questi primi due mesi dell’anno, ad oggi sono più che positive: vedremo cosa succederà nei prossimi mesi a seguito dell’impatto del Coronavirus.

Mongiardo

Francesco Mongiardo – Darton

Il 2019 è stato per Darton un anno in controtendenza rispetto al mercato. Abbiamo infatti registrato un’ulteriore crescita (seppur contenuta al 6%) contro un risultato dal mercato che chiude con segno meno. Dopo i grandi risultati del 2018 era lecito aspettarsi un rallentamento, dovuto soprattutto a una repentina crescita di disponibilità di materiale dopo mesi di allocazione. Questo ha inciso sui prezzi che, per alcuni comparti sono scesi in maniera vertiginosa. Inoltre, va considerato che molti clienti che avevano incrementato i livelli di ordini e di stock hanno annullato gli ordini o rallentato la richiesta. Il 2020 era cominciato piuttosto bene: i primi 2 mesi dell’anno sono stati brillanti e lasciavano prevedere un risultato positivo. Purtroppo l’attuale emergenza e le conseguenze che ne deriveranno non lasciano ben sperare. Ad oggi ritengo impossibile fare previsioni accurate, bisognerà attendere il ritorno alla normalità; noi continuiamo a lavorare al fine di garantire il servizio alle attività produttive dei nostri clienti. Certo, la prospettiva è alquanto nebulosa.

infineon_Legnani

Roberto Legnani – Infineon

Il 2019 è stato un anno di rallentamento, soprattutto se paragonato a un ottimo 2018, che come Infineon in Italia abbiamo chiuso in lieve flessione. In questo momento è difficile fare qualsiasi previsione sul possibile andamento del 2020, anche se in questi primi mesi abbiamo lavorato bene. Abbiamo tutte le risorse per affrontare la crisi, sia in termini di liquidità che di capacità produttive, ma il problema sono i mercati finali, soprattutto quello automotive, il cui rallentamento era comunque già tangibile negli ultimi 6 mesi del 2019, che difficilmente riusciranno a ripartire in tempi brevi.

Tirapelle

Massimo Tirapelle – Digimax

L’andamento del 2019 per Digimax è stato in assoluto positivo e già il fatto di aver mantenuto gli stessi volumi del 2018 è da considerarsi un ottimo risultato. In questo ci ha aiutato sicuramente la gestione dello stock: “ce l’ho, te lo vendo”. Più nel dettaglio, l’area dei Pc Industriali e dei display ha registrato una crescita del 15% che ha compensato il calo dei Led e degli alimentatori, mercati sicuramente più maturi e fortemente competitivi. Un lato dolente è legato alla marginalità in calo, dovuta principalmente a una battaglia sui prezzi sempre più serrata.

Claudio Redaelli – Wurth

La situazione è difficile già ora, anche se l’onda lunga arriverà più avanti. Alcuni componenti sono già di difficile reperibilità e questo porta scompensi a tutte le produzioni, che rischiano di bloccarsi per la mancanza anche di un solo componente. Per quanto riguarda il mercato, per Wurth la situazione è almeno per ora ancora positiva, come confermano diverse richieste di design anche da parte di nuovi clienti.


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